Testo completo
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Mario De Bernardi
(Venosa 1893 – Roma 1859)
Nasce a Venosa sul finire del XIX secolo (1893), dopo aver compiuto gli studi primari in paese si trasferisce a Roma. Nel 1911, all’età di 18 anni, si arruola volontario nell’esercito nella Guerra italo-turca, meglio nota come guerra di Libia, e dopo aver assistito ai primi voli con finalità belliche decide, una volta tornato in patria, di conseguire il brevetto di pilota che ottiene nel 1914 al campo di volo di Aviano. Nel 1916, come sottotenente del Corpo dell’Arma del Genio, ottiene il brevetto di Pilota Militare nella nascente aeronautica militare. Impegnato in operazioni belliche durante la Grande Guerra, è stato il primo aviatore italiano ad abbattere un velivolo nemico, per il quale ottiene la medaglia di bronzo al valore militare. Ancora sul finire del conflitto, nel 1918, componente della 91ª Squadriglia Aeroplani da Caccia comandata da Francesco Baracca, ottiene la medaglia d'argento al valor militare per aver abbattuto complessivamente quattro velivoli nemici.
Dopo la guerra, si diede alle gare di competizione: nel 1926 vinse in America la Coppa Schneider; nel 1927 conquistò il primato mondiale di velocità (479 km/h, migliorato nel 1928 con 512 km/h), ottenuto per la prima volta con un idrovolante; nel 1931 vinse a Cleveland le gare di acrobazie del National Air Races, contemporaneamente impegnato nello sviluppo e collaudo di nuovi velivoli. In servizio anche nel secondo conflitto mondiale è stato il primo a pilotare, nel 1940-41, un aeroplano a reazione (Caproni-Campini). Muore a Roma nel 1959 durante una esibizione area.
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